L’infarto non si ferma durante la pandemia COVID-19.

In questo periodo complesso e delicato per la gestione della salute pubblica e della nostra socialità, stiamo assistendo ad un comportamento potenzialmente pericoloso in alcuni casi. Ritardare il ricorso all’attenzione medica urgente in caso di sintomatologia caratteristica per infarto o comunque problemi coronarici acuti può portare ad interventi tardivi, con riduzione importante della possibilità di ridurre il danno cardiaco quando questo si sia già instaurato. Ricordatevi: se avete sintomi infiammatori/infettivi/respiratori lievi è giusto rimanere a casa e non ricorrere al pronto soccorso se non su disposizione del medico curante. Se invece avete oppressione al petto di nuova insorgenza, specie se accompagnata da sudorazione fredda, dolore alle mandibole o tra le scapole non aspettate: potrebbe trattarsi di cardiopatia ischemica, cioè la mancanza di adeguato apporto di sangue al cuore. In questi casi rivolgetevi subito al 118 e segnalate il sintomo! Se si tratta di un infarto la diagnosi deve essere rapida e devono essere effettuati al più presto un elettrocardiogramma ed alcuni esami del sangue. Se notate questi sintomi durante leggera attività fisica con regressione a riposo, o se i sintomi stanno peggiorando progressivamente informate subito il vostro medico! Lui potrebbe suggerirvi di rivolgervi al 118 per sospetta situazione instabile. La Cardiologia di Verona è pienamente operativa per tutte le situazioni urgenti e le emergenze, ed è attualmente in grado di prendere tutte le precauzioni per prevenire il contagio intraospedaliero nei pazienti che necessitino il ricovero. L’infarto non si prende una vacanza. Consulta il medico se presenti sintomi sospetti!

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